La Cina ci ha già abituati ai grandi numeri e il turismo outbound è diventato un fenomeno di portata inarrestabile che ha innalzato la Cina in vetta alla classifica mondiale in pochi anni. Tuttavia nel mondo della globalizzazione le cose stanno rapidamente cambiando.
Dimentichiamoci i gruppi di turisti interessati solo a fare shopping e fotografie, sono sempre più numerosi i giovani manager e professionisti cinesi che scelgono il Bel Paese per la sua storia, arte, cultura, cucina ed ovviamente per provare l’Italian Life Style. Questi nuovi turisti non viaggiano solo con gruppi organizzati ma anche come individuali o in piccoli gruppi. Sempre più richieste sono le destinazioni e i servizi alternativi al classico tour italiano delle grandi città. “Esperienza” e “qualità” sono le nuove parole d’ordine per i giovani viaggiatori cinesi.
Di questo cambiamento se ne è accorta per prima la Cina che nel 2013, per migliorare la qualità dei servizi offerti ai turisti cinesi all’estero e sostenere la realizzazione della nuova Legge Cinese sul Turismo, ha dato forma al programma noto col nome di “China Outbound Tourism Quality Service Certification” (QSC Program) con l’intento di redigere una lista dei più qualificati operatori turistici internazionali, in grado di offrire servizi innovativi e di qualità anche in destinazioni fuori dai circuiti “Classici”. Il Programma è stato successivamente migliorato e arricchito in vista della sua realizzazione come programma no-profit nel 2015 ed è attualmente gestito dal China Association of Travel Services. E’ possibile aderire al Programma QSC gratuitamente.
– Come raggiungere il mercato cinese?
Il mercato cinese richiede certamente un notevole impegno. Non è solo traducendo il sito in lingua cinese che cominciano ad arrivare clienti dalla Cina. Occorre innanzi tutto studiare un prodotto di nicchia che possa interessare i “nuovi turisti cinesi”. Poi si devono prendere contatti con il trade cinese. Investire in uno o più viaggi, investire in tempo, avere ottimi collaboratori che capiscano la lingua a la cultura cinese e soprattutto… tanta tanta pazienza.
– Che tipo di prodotto offrire? Come essere innovativi?
Il prodotto ideale per il “nuovo turista cinese” dà l’opportunità di conoscere e di vivere l’esperienza “italiana” offrendo una finestra sulla sua cultura, tradizioni, artigianato,ecc. Occorre offrire nuovi paesaggi e destinazioni poco conosciute ,che non mancano di certo in Italia. Intervistando una giovane coppia cinese in viaggio in Italia (con auto a noleggio…) ho scoperto che al top della loro lista di gradimento c’era la campagna Toscana, a seguire le Dolomiti e il Gargano mentre nelle ultime posizioni le ben conosciute città del tour classico (Roma, Firenze, Venezia, ecc.). D’altra parte come non comprenderli? La maggior parte dei turisti che arrivano nel nostro paese dalla Cina sono abitanti di enormi città invase dal traffico e dallo smog.
– Meglio canale internet o tradizionale?
Entrambi importanti. Il viaggiatore cinese spende molto tempo ad informarsi sul web sulla destinazione di viaggio scelta. Blog, Forum ma anche consigli in chat sono decisivi per la scelta di viaggio. Poi però la prenotazione viene spesso fatta attraverso canali tradizionali, ota oppure to.
– Ha senso proporsi sul mercato cinese come singole regioni o sarebbe opportuno un prodotto turistico Italia che tenga comunque conto delle caratteristiche peculiare delle varie regioni?
L’ideale sarebbe un prodotto Italia omogeneo e strutturato che offra eccellenze peculiari alle singole regioni. Purtroppo per mia esperienza spesso mancano comunicazione e strategie comuni non solo tra regioni ma perfino tra province di una stessa regione. Un’offerta limitata e non integrata è impensabile per il viaggiatore cinese per cui il viaggio in Italia rappresenta l’investimento di una vita…
Antonella Orlandi
Italy China Tourism